NOI.. DELLA VECCHIA GENERAZIONE

Vi ricordate quanto era bello essere liberi di vivere come bambini?

Ci svegliavamo al mattino facendo colazione con pane, burro e marmellata, quella buona, fatta dalla nonna o dalla mamma.

Si andava a scuola in auto e non esistevano né cinture di sicurezza, né airbag, né seggiolini. Si rispettavano le insegnanti e se arrivavamo a casa con una nota o con un brutto voto, i genitori non davano contro l’insegnante ma partivano mega punizioni e a letto senza cena. Si usciva da scuola alla mezza e si pranzava tutti insieme.

Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco e nessun’altra tipo di protezione.

Quando uscivamo a giocare con gli amici, l’unico obbligo che avevamo era quello di tornare prima di cena. Non esisteva il cellulare. Non eravamo rintracciabili. Nessuno poteva ricordarci di tornare a casa. Eravamo responsabili di noi stessi e sapevamo che se si arrivava tardi, oltre alle sgridate, non avresti neppure cenato.

Se ti facevi male giocando la colpa non era di nessuno, era solo la tua. Mi ricordo che mia madre mi diceva: ‘ se ti fai male, quando torni te ne prendi altre’. Non partivano denunce o litigate fra genitori.

Bevevamo l’acqua ai Torelli senza alcun problema.

Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e pomodoro. Bevevamo bibite gassate e nessuno era in sovrappeso perché ci si muoveva.

Passavamo i pomeriggi a giocare a calcio, pallavolo, palla avvelenata, basket e tanto altro ancora. Non avevamo né playstation, né videogiochi, né cellulare.

Si instauravano rapporti umani con persone reali. Non esistevano le chat, Facebook, WhatsApp o cose simili.

E allora mi domando… Come abbiamo fatto a sopravvivere?

4 Replies to “NOI.. DELLA VECCHIA GENERAZIONE”

  1. Marco FERRARI says:

    Articolo stupendo! Quante emozioni mi hai risvegliato.. quanti ricordi mi hai ridestato… quanta verità nelle tue parole… Per noi che degli anni ’80 sappiamo perfettamente cosa resterà!
    Grazie Simona! Complimenti per l’articolo! … questo è da 10 e lode!

  2. Anonimo says:

    Marco, non avrei potuto utilizzare parole migliori come risposta, brava Simona quanti ricordi…

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